SOTTOTITOLO: Le attività notturne in casa GiàMezzogiorno.
A una certa ora della sera, generalmente poco dopo cena, ti allontani un momento, magari per mandare in giardino Tritotutto che sta sfasciando la casa all’inseguimento della stregatta e quando torni li trovi che dormono sul divano, tutti scomposti come due Sid de l’Era Glaciale, piombati in quello stato di quiete centenario, tipicamente causato dalla puntura di un fuso.
Freddy e la Picci infatti, rientrano in quella categoria di persone il cui centro del sonno regola tanti piccoli muratorini che, con micro cazzuoline, cementano le loro palpebre rendendole impermeabili agli stimoli esterni fino alla fine di una profondissima e ristorantissima dormita.
Come i conigli, un momento sono svegli e quello dopo sono gia al quarto stadio del sonno, mentre tu sei ancora li a chieder loro quale film guardare prima di andare a letto.
Inoltre, sono in grado di dormire ovunque, in qualunque posizione ed in qualsiasi situazione.
Come al concerto di Paolo Nutini (adoro!!): se la russavano di santa ragione con la cassa a 4cm dall’orecchio destro, nel momento di massima vibrazione delle corde vocali del suddetto ed io che, nel pieno di un orgasmo canoro degno della Callas, mi sgolavo cantando Iron Sky.
Perciò, mentre Freddy, la Picci e una sopraggiunta Kiki dormono come tre Bianchenevi, io mi guardo un film o leggo un libro o cazzeggio al computer fino a che non sento le palpebre sufficientemente pesanti da consentirmi un rapido addormentamento non appena tocco il letto. Se però dopo cena, per sbaglio, prendo un caffè normale anziché uno decaffeinato, riesco agilmente a fare tutte queste cose prima che un accenno di sonno mi colga.
Poi c’è Elli – aka Tritotutto –
Tritotutto è un cane solerte, incline al rispetto delle regole (per lo più le sue) ed al comando. Infatti potrebbe disinvoltamente entrare a far parte di una qualunque delle forze dell’ordine locali.
Per queste sue caratteristiche lei non dorme, bensì resta per tutta la notte in uno stato di torpore vigile perché deve:
- controllare gli spostamenti della stregatta, eventualmente rilasciarle il permesso di salire su uno qualunque dei nostri letti o intervenire in caso di occupazione abusiva della sua cuccia;
- analizzare ogni rumore sospetto proveniente da dentro e fuori casa e in caso, dare l’allarme con sonore e vibranti abbaiate sfruttando appieno la potenza della cassa toracica fornita in dotazione a tutti i rottweiler;
- – ma questo solo in estate – girovagare seguendo le correnti d’aria ed occupare lo spazio immediatamente sottostante, espandendosi a macchia d’olio in modo da esporre quanta più pelle possibile al fresco del pavimento.
Quindi capita spesso che io mi svegli, sollecitata da tutte le attività notturne delle bestiole di casa. E nel frattempo, che approfitti della momentanea interruzione del sonno per fare una delle cose che si fanno tipicamente nelle ore notturne: bere, fare la pipì o controllare che la figlia sia ancora disposta parallelamente al lato lungo del letto, possibilmente sopra. Purtroppo difficilmente ci riesco perché quasi sempre la mia intenzione di fare una o più di queste cose si infrange su un ammasso di peli neri marmoreamente disposto fra me e qualunque parte della casa io intenda raggiungere e impossibile da vedere al buio. Allora, mentre snocciolo un variopinto e corposo rosario di parolacce (mio orgoglio e vanto), frutto degli anni passati nei cantieri edili, non mi resta che andare in bagno a spalmarmi di Ematonil per ricacciare indietro i lividi che gia fanno capolino.
Perché è così che vanno le cose in questa casa. L’ostacolo è mobile. Non lo incontri nella fissità totale di un muro o in quella parziale di una porta. No, qui l’ostacolo è casuale nel tempo e nello spazio.
Come l’altra notte quando, in preda ad un attacco di caldo che avrei avuto uguale solo nel deserto del Lut, mi sono alzata con tutte le intenzioni di andare a bere e tirare giù a mazzuolate le pareti della camera che mi separavano da un tenue venticello il quale avrebbe parzialmente smorzato i bollori dovuti ad una intensa giornata al mare. Al buio più buio della notte, sono scesa dal letto ed ho cercato di accedere al corridoio, ma al secondo passo della mia agile camminata da Walking Dead, con il piede sinistro ho intercettato la testa di Elli, invisibile ad occhi non dotati di attrezzatura da Marines in missione notturna in Iraq, rischiando di lasciare qualche molare e diversi incisivi sul pavimento. Tutto questo perché, causa ridistribuzione del mobilio della camera, (della quale vi racconterò in un post dedicato), non ho più una abat-jour che mi salverebbe gli stinchi, le dita dei piedi e le ginocchia.
L’unica che ha la luce sul comodino é la Picci, la quale non riesce più a privarsene perché da qualche mese ormai, una colonia di mostri di varie forme e dimensioni e tutti abbastanza cattivi, si è stabilità nella zona notte della nostra casa, rendendole impossibile dormire a luce spenta – fortunatamente si tratta di mostri nomadi che molto presto, a detta della Picci, si trasferiranno nella zona notte di un’altra casa, lasciandoci finalmente dormire senza il pericolo di attacchi improvvisi –
La lampada della Picci è una bella pallina che fa una tenue luce della quale puoi scegliere il colore, ed è perfetta per conciliare il mio volatile sonno. Quindi mi piacerebbe tantissimo che entrasse a far parte del tessuto urbano della mia camera. Consumerei molto meno Ematonil.
Ma per entrarne in possesso ho dovuto trovare una degna sostituta.
Ed essendo io una fan della modifica della destinazione d’uso degli oggetti, nonché assidua frequentatrice dei negozi Ikea, con una cornice ed un paio di stringhe led ho creato una fantastica luce notturna, che avrà il compito di dare il buongiorno e la buonanotte alla Picci. Per dare slancio alla giornata ho scelto una bellissima frase che Charlie Chaplin ha citato nel film “The great dictator”, e che Paolo Nutini ha inserito nella sua magnifica “Iron Sky” sopra citata. E per la notte ci sono tanti puntini luminosi a formare il più classico degli auguri che si fanno prima di dormire.
Eccovi dunque la mia
CORNICE LUMINOSA
INGREDIENTI:
- 1 cartoncino bianco per stampante formato A4 da 140gr
- 1 foglio bianco per stampante formato A4 1
- Cornice Ikea tipo RIBBA delle dimensioni di 21x30cm
- 1 scatola di stringhe led DIODER di Ikea
oppure • 2 stringhe led da 25cm di lunghezza ciascuna, corredate di cavi • 8 viti di fissaggio della lunghezza di 7mm
UTENSILERIA:
- Stampante
- Punteruolo da carta con punta molto sottile (io ne ho usato uno con la punta di 1,9mm) o in alternativa, un ago da cucito
- Pinze
- Cacciavite a stella piccolo
- Nastro biadesivo
- 8 Graffette
- Lapis
PREPARAZIONE:
Download
NOTA: l’utilizzo dei PDF è strettamente personale. Vi prego di leggere la pagina Termini & Condizioni prima di scaricarli, grazie!!
ISTRUZIONI:
Non appena vi sarete procurati tutto l’occorrente

stampate su cartoncino il PDF con la citazione e su carta comune il PDF con la soprascritta.
Sovrapponete quest’ultimo a quello con la citazione e fissateli con due graffette su ogni angolo dei fogli accoppiati.

Con il punteruolo (o con l’ago) forate ogni puntino che forma la soprascritta, facendo in modo che si fori anche il cartoncino sottostante. All’occorrenza aiutatevi con uno spesso strato di fogli di giornale che farà da materassino.

Una volta terminato, mettete da parte il cartoncino con la citazione e gettate quello con la soprascritta.
Prendete le due strisce di led e mettete sotto ad ognuna di esse due rettangoli di biadesivo. Se avete acquistato Dioder di Ikea, lo troverete gia pretagliato all’interno della confezione.

A questo punto dovete smontare la cornice e servendovi delle pinze (che non ho trovato nella fornitissima cassetta degli attrezzi di Freddy, quindi ho dovuto optare per un paio di tenaglie) e di tutta l’attenzione della quale siete capaci, togliete i gancetti di ferro che servono a bloccare il retro. Non è un’operazione tanto agevole, ma vi può aiutare afferrarli con le pinze e muoverli verso destra e sinistra mentre li estraete.

Rimontate il vetro, appoggiatevi sopra il cartoncino con la frase e nel lato lungo incollate i led ma senza fare troppa pressione, ché poi dovrete toglierli.

Mettete anche il retro della cornice

Appoggiando la punta del lapis al retro della cornice, segnate due punti su ogni lato. Vi serviranno per metterete le viti di fissaggio.

Smontate nuovamente tutta la cornice e armandovi di cacciavite e tanta santa pazienza, avvitate le viti nei punti appena segnati. Non dovrete avvitarle completamente, ma solo per poco più della metà, perché la loro funzione è quella di tenere bloccato il retro della cornice.

Togliete le viti (sì, lo so, dopo tutta ‘sta faticaccia), pulite il vetro e riassemblate il quadro, fissando bene i led alla cornice e collegandoli ai cavi.

Rimontate il retro e avvitate le viti (per poco più della metà della lunghezza)

Se i cavi vi danno fastidio, bloccateli dietro alla cornice con un po’ di nastro adesivo.
Et voilà! Ecco la vostra cornice che vi da il buongiorno così

e di sera una calda buonanotte

Ovviamente potete personalizzarla come preferite, mettendo al posto della frase che ho realizzato io, una qualunque altra stampa che vi piace, purché non sia su base scura altrimenti la luce non filtrerà dai lati, ma solo dai piccoli buchini della soprascritta.
Adesso vi lascio che vedo a metter via l’Ematonil

